Buon inizio settimana readers! Bentornati nella nostra rubrica che ci accompagnerà ogni lunedì. Per la prima volta oggi ospiteremo un autore, anzi un'autrice che abbiamo conosciuto da poco e speriamo di farla conoscere anche a voi. Siete pronti? Diamo il benvenuto a
J.S. Clarke!
J.S. Clarke
Ciao J.S. Clarke, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”.
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Ciao ragazze, grazie per l'ospitalità !
In che modo ti sei approcciata al mondo della scrittura?
Ho iniziato a scrivere e a pubblicare qualche anno fa, un po' per gioco e un po' per passione. Sono una lettrice onnivora e curiosa, mi piace spaziare tra un genere e l'altro, così mi sono detta: “Perché no? Proviamo a scrivere un erotic suspense!”. Così è arrivata J.S. Clarke.
CE o self-publishing? Perché?
Entrambe le opzioni hanno pro e contro, naturalmente. Le pubblicazioni self lasciano una libertà assoluta, che permette di gestire come si preferisce molti aspetti: dalla promozione, alla cover, al prezzo di vendita. A proposito di cifre, poi, va tenuto conto anche il lato meno elegante, ovvero l'incasso, che (almeno per mia esperienza personale) come self è decisamente più generoso. Pubblicare tramite una CE è una soddisfazione meravigliosa, si ha la sensazione di essere stati “scelti”, e vedere il proprio romanzo sugli scaffali della libreria è impagabile. Credo che entrambe le scelte andrebbero sperimentate. L'importante, secondo me, è scartare in partenza le CE a pagamento.
Raccontaci una tua strana abitudine da scrittore.
Quando inizio a scrivere una storia mi fisso su una canzone e la ascolto ogni volta che accendo il pc, prima di mettermi all'opera. Con “Touch” è stato il turno di “Poison” di Alice Cooper, che mi ha suggerito il nome del locale notturno, fulcro della storia.
Come scegli il titolo e la cover del tuo romanzo?
I titoli sono una delle cose più difficili per me, insieme alla sinossi. Ci penso quasi sempre all'ultimo minuto, poco prima della cover.
Creare cover mi diverte di più. Essendo “Touch” un romanzo dalle tinte forti ho calcato la mano anche nella scelta dell'immagine, esagerando un po' con un classico bad boy, naturalmente a torso nudo, abbronzato al punto giusto.
Quanto tempo impieghi normalmente a scrivere un romanzo?
Dipende dal periodo. Non meno di sei mesi, comunque, più qualche altra settimana per organizzare l'editing.
Quanto sono importanti i social network nel mondo delle pubblicazioni?
Sono fondamentali. Non credo nella politica dei follow/unfollow (anzi, la detesto), ma nell'essere attivi per conoscere e farsi conoscere. Si possono trovare molte idee, consigli per migliorarsi, possibilità di farsi pubblicità tramite blog e profili di lettori. Senza dimenticare il classico spam.
Descrivi che scrittore/scrittrice sei con tre aggettivi.
Scostante, imprevedibile, pignola.
Cosa hanno di te i tuoi personaggi? Ce n’è uno in cui ti riconosci di più?
In genere capita che ci sia qualcosa di me in alcuni dei personaggi che creo. “Touch” è un romanzo sopra le righe, i personaggi sono ambigui e passionali, talvolta irrazionali, senza una distinzione netta fra buoni e cattivi, quindi direi che c'è un po' di me sparso in ognuno di loro. Nella testardaggine della detective Jones, la protagonista, e nella forza che dimostra andando avanti con le indagini nonostante gli ordini ricevuti, finendo per scontrarsi con un mondo misogino e bigotto, credo ci sia un po' della mia voglia di rivalsa contro le ingiustizie di ogni giorno.
Il libro che avresti voluto scrivere e perché.
Sono talmente tanti i romanzi che mi lasciano a bocca aperta che non saprei quale scegliere. Uno di quelli che mi ha più affascinato è “Dieci piccoli indiani”, per la genialità della trama e per la scrittura unica della Christie.
Un autore che è fonte di ispirazione per te.
Anche in questo caso sono tantissimi. La Christie, ancora, per le trame, le descrizioni di Terry Brooks, la leggerezza di Anna Premoli, la versatilità della Rowling, che passa dal fantasy per ragazzi ai thriller ed è sempre super!
Hai nuovi progetti in mente? Ti va di anticiparci qualcosa?
In partenza “Touch. Il sospetto sulla pelle” avrebbe dovuto essere una storia autoconclusiva, ma i riscontri più che positivi mi hanno convinta con piacere a proseguire. È arrivata la novella “Touch. Il peccato sulla pelle” e arriverà anche la terza e ultima (per davvero) parte.
Conservo qualche romanzo breve nel cassetto, forse ne spunterà qualcuno per Natale.
La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri.
Grazie a voi, ragazze! È stato un piacere!
J.S. Clarke è nata a Kern County, in California. Per seguire la carriera militare del padre la sua famiglia si è trasferita diverse volte, spostandosi in Germania, Belgio e Gran Bretagna, per stabilirsi infine in Italia dove vive da molti anni. Amante degli animali, vegetariana e grande lettrice. Trova impossibile passare davanti alla vetrina di una libreria e non entrare... oltre che uscirne a mani vuote.
Potete trovare i suoi romanzi su Amazon e contattarla su instagram tramite il suo account @js.clarke_romanzi.
L'appuntamento con l'autrice non si è ancora concluso, vi aspettiamo venerdì con l'approfondimento del suo romanzo "Touch. Il sospetto sulla pelle". Stay tuned!
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