Buongiorno readers,
Settembre è appena cominciato e Il caffè del mercoledì riparte in una nuova veste: vi presentiamo, infatti, le prime recensioni del blog. D’ora in poi, Fede e Mary si alterneranno di settimana in settimana per presentarvi la recensione di un nuovo libro letto da loro. Siete pronti?
Il libro di Mary della settimana è Due cuori in affitto, di Felicia Kingsley. Curiosi di sapere cosa ne pensa?
Autore: Felicia Kingsley
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary romance
Finale: Autoconclusivo
Pagine: 307
Prezzo: 8,50 (Ebook 2,99)
TRAMA
Summer ha ventisette anni ed è californiana. Blake ne ha quasi trentatré ed è newyorkese fino al midollo. Lei aspira a diventare sceneggiatrice, ma per ora è solo assistente del direttore di produzione di una serie tv. Lui è uno scrittore da svariati milioni di copie e i suoi bestseller sono sempre in classifica sul «New York Times». Summer è fidanzata con un uomo molto più grande di lei, mentre Blake è un consumato casanova e nel suo letto entrano ed escono pop-star, attrici e modelle. Lei è una persona ordinata, precisa e mattiniera, fa yoga e beve tè verde; lui fa colazione con un Bloody Mary e due Marlboro, vive nel caos e non si sveglia mai prima delle due del pomeriggio. Summer e Blake non hanno proprio niente in comune, a parte una casa delle vacanze che per un mancato passaggio di informazioni è stata affittata a entrambi. Uno dei due se ne deve andare, ma entrambi hanno ottime ragioni per restare. E le ragioni potrebbero aumentare con il passare dei giorni...
Recensione
Summer Hale è una bostoniana trapiantata a Los Angeles per inseguire un sogno, quello di diventare sceneggiatrice. La sua vita non è affatto perfetta, ma sente che sta andando per il verso giusto: è assistente del direttore di produzione – sta solo aspettando il momento giusto per sottoporgli la sua sceneggiatura – e il suo fidanzato, George Sullivan, è un importante giornalista.
Blake Avery è un bestselling author, uno di quelli a cui basta scrivere un libro all’anno per vivere di rendita, tradotto in moltissimi paesi, scrittore di soft thriller che fanno impazzire il mondo. Ha la sua agente letteraria alle calcagna – un po’ come la mamma di Rossana – ma se ne infischia altamente.
Summer e Blake non hanno assolutamente niente in comune e le loro vite potrebbero continuare a essere due rette parallele che non s’incontrano mai. Se non fosse per uno strano inconveniente. Avete presente la teoria dei sei gradi di separazione? Ebbene, se non la conoscete, vi cito le mie reminiscenze di una lezione di Sociologia: secondo uno scrittore di nome Karinthy, “ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari” – cit. Wikipedia.
Bingo. Hanno degli amici in comune, i Bronstein, una coppia che ha appena divorziato e che possiede una super-mega-villa negli Hampton. In pratica, i due ex coniugi senza consultarsi hanno affittato la casa a due coppie diverse: Summer e George (che vi si recano non solo per trascorrere le vacanze, ma anche perché l’ultima stagione della serie a cui Summer sta lavorando, ha come set proprio gli Hampton), e Blake e Cheyenne – quest’ultima proprio nel cast della serie a cui lavora Summer.
«Blake Avery è un uomo d’altri tempi che tiene aperta la porta alle signore?»«E offro la sedia», aggiungo.«E perché vieni a dirlo a me?»«Perché…». Già, perché? «Perché quel fossile antidiluviano di Sullivan sembra non avere idea di come ci si comporta. Quanti anni ha? Cinquanta?»«Come no, ottanta!», sbotta lei. «George ha quarantatré anni».«E tu, quanti ne hai?»«Ventisette».«Ho capito: gli fai da infermiera», la incalzo. Quarantatré e ventisette? Cosa le dice il cervello?«George è intelligente, è colto. Con lui imparo sempre qualcosa di nuovo».«C’è già Wikipedia per questo».
Tra le due coppie nascono subito scintille, perché:
Uno: Nessuno di loro è disposto a condividere la casa.
Due: George Sullivan è anche il critico letterario che più disprezza le opere di Blake Avery.
Tre: Summer e Blake battibeccano ogni secondo in cui si trovano nella stessa stanza.
«No. Io sono vaccinata contro i tipi come te».
«E che tipo sarei?»
«L’uomo che sussurra agli estrogeni», replico sostenendo il suo sguardo di sfida.
Questo lo lascio scoprire a voi.
C’è qualcosa nel sorriso di Avery, una combinazione letale di carisma e sicurezza di sé, che riesce a ipnotizzarmi e a farmi prendere fuoco allo stesso tempo. Quell’angolo destro che si tende all’insù, la curva pronunciata del labbro superiore, quello inferiore, pieno e carnoso, la scintilla furba che gli brilla negli occhi.
Un romanzo che mi ha tenuta incollata fino all’ultima pagina, soprattutto grazie ai dialoghi tra Summer e Blake, mai scontati o noiosi. Uno stile calibrato e ricercato, che ha reso questa lettura più che piacevole e soddisfacente.
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Voto: 5
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