com’è stato il vostro weekend? Siete pronti a conoscere l’ospite che sarà insieme a noi a Un divano per tre?
Oggi la nostra intervista sarà dedicata a Vanna Costanzo, un’autrice emergente che abbiamo avuto il piacere di incontrare nuovamente dopo averla conosciuta e seguita tanti anni fa in una nota piattaforma di scrittura. Dopo aver accettato con gioia di rispondere alle nostre domande, ecco cosa ci ha raccontato.
Vanna Costanzo
Ciao Vanna, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”.
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Certo! Iniziamo pure!
Direi sperimentando. Una mattina mi sono svegliata e mi sono detta: “Proviamo qualcosa di nuovo!” e così ho fatto, ho provato a creare qualcosa di concreto – giorno dopo giorno, mese dopo mese – ed è andata a finire che adesso la scrittura è praticamente la mia ragione di vita.
CE o self-publishing? Perché?
Io ho esordito in self-publishing su Amazon perché mi sono sentita pronta a farlo, ma per quanto mi riguarda entrambe le strade hanno pari dignità; ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma per ora non posso sbilanciarmi troppo col giudizio… Il mio viaggio è appena iniziato e chissà dove mi porterà!
Raccontaci una tua strana abitudine da scrittore.
Vediamo… A dire il vero non credo di avere abitudini “strane”, più che altro mi piace ricreare una certa atmosfera prima di iniziare a buttar giù qualcosa, e di solito mi avvalgo di canzoni d’epoca che ascolto sul mio preziosissimo Spotify (la musica ha un ruolo di spicco in tutte le mie storie).
Come scegli il titolo e la cover del tuo romanzo?
Per quanto riguarda i titoli mi affido unicamente al mio istinto: ciò che per la storia che sto andando a raccontare può avere un significato emblematico, velato o meno, quello diventa il titolo. Non amo i titoli molto lunghi, “La luce calda del tramonto” però è un’eccezione di tutto rispetto.
Per le cover… Beh, per me la copertina è tutto, il biglietto da visita per antonomasia di ogni romanzo, quindi ci tengo che rispecchi una certa eleganza e ricercatezza sotto il punto di vista estetico. Anche qui mi piace molto restare sul vago, senza troppi dettagli, sfruttando una sorta di “semplicità evocativa”.
Per le cover… Beh, per me la copertina è tutto, il biglietto da visita per antonomasia di ogni romanzo, quindi ci tengo che rispecchi una certa eleganza e ricercatezza sotto il punto di vista estetico. Anche qui mi piace molto restare sul vago, senza troppi dettagli, sfruttando una sorta di “semplicità evocativa”.
Quanto tempo impieghi normalmente a scrivere un romanzo?
Dipende. Trattando solo romanzi storici (per ora), la mia media va dagli 8 mesi a un anno per la prima stesura comprese le ricerche base.
Quanto sono importanti i social network nel mondo delle pubblicazioni?
Oggigiorno tantissimo! Ma in realtà lo sarebbero stati anche quarant’anni fa. Con l’avvento di Internet sentiamo la necessità di essere costantemente collegati gli uni agli altri, è nella nostra natura, del resto, siamo animali sociali… Per un autore esordiente come per un’azienda multinazionale i social network rappresentano la scalata verso il successo… o la discesa verso il fallimento. Sono una vera e propria arma, bisogna saperli usare.
Descrivi che scrittrice sei con tre aggettivi.
Cosa hanno di te i tuoi personaggi? Ce n’è uno in cui ti riconosci di più?
Ogni mio personaggio ha qualcosa di mio, che sia un aspetto puramente caratteriale o un’esperienza di vita, ma è proprio Cindy Harris (“La luce calda del tramonto”) il personaggio creato sulla base della mia persona, in tutto e per tutto. Del resto è stato il primo personaggio letterario che abbia mai creato e all’epoca pensai che avrei dovuto attingere da me stessa per far nascere qualcosa di davvero realistico e convincente.
Il libro che avresti voluto scrivere e perché.
“La caduta dei giganti” o qualsiasi altro di Follett. Il suo modo di tenere i lettori incollati alle pagine e gli intrecci delle sue trame sono da prendere a esempio, assolutamente.
Un autore che è fonte di ispirazione per te.
Ne sono due, per ora: Paullina Simons e Ken Follet.
Hai nuovi progetti in mente? Ti va di anticiparci qualcosa?
Ho tantissimi nuovi progetti! In sei anni di attività anonima ho buttato giù tanti principi di storie, tutte rigorosamente storiche, ma per adesso desidero concentrarmi soltanto sulla trilogia del Sogno Americano, poi sui due prequel e… il sequel spin-off *ammicca*. Ma, ehi! Vediamo prima come va con questo primo romanzo: è sempre bene essere ambiziosi, ma prima di tutto bisogna volare basso – restando in tema aviazione – per capire quando è il momento giusto di salire oltre i diecimila piedi.
La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri.
Grazie, ragazze, per me è stato davvero un piacere essere vostra ospite. Alla prossima!
Grazie, ragazze, per me è stato davvero un piacere essere vostra ospite. Alla prossima!
Giovanna “Vanna” Costanzo, classe 1995. Vive a Caserta ed è diplomata in restauro delle opere pittoriche. Ama profondamente tutto ciò che ha a che fare con l’arte, la natura, gli animali e la Storia. Tenta di convincersi ogni giorno di essere nata nel decennio giusto, ma con scarsi risultati.
La luce calda del tramonto è il suo romanzo d’esordio.
CONTATTI AUTRICE:
Business mail: vannacostanzoautrice95@gmail.com
Instagram: @vanna_costanzo_autrice
Pagina Facebook: Vanna Costanzo Autrice
La luce calda del tramonto è il suo romanzo d’esordio.
CONTATTI AUTRICE:
Business mail: vannacostanzoautrice95@gmail.com
Instagram: @vanna_costanzo_autrice
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L'appuntamento con l'autrice non si è ancora concluso, vi aspettiamo venerdì con l'approfondimento del suo romanzo “La luce calda del tramonto”. Stay tuned!
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