Tea, cookies &... Questo amore sarà un disastro


Buon venerdì,
benvenuti in un nuovo appuntamento con Tea, Cookies &… Lunedì abbiamo intervistato Anna Premoli che ringraziamo ancora (se vi siete persi il post cliccate ), oggi come di consueto qui sul blog vi parliamo del suo ultimo romanzo: Questo amore sarà un disastro, edito da Newton Compton Editori. Edoardo e Elena vi stanno aspettando, pronti?

IL ROMANZO - A tu per tu con Anna Premoli

Lavorando in finanza, era da tanto tempo che volevo affrontare il tema delle quote rosa e della rappresentanza femminile nel settore.


Titolo: Questo amore sarà un disastro
Autore: Anna Premoli
Editore: Newton Compton Editore
Genere: Contemporary romance
Finale: Autoconclusivo
Pagine: 320
Prezzo: 8,50 (Ebook 3,99)

TRAMA
Edoardo Gustani è un rampante golden boy della finanza milanese, esperto di fusioni e acquisizioni. Al momento è interessato a rilevare la maggioranza della Health Green, una società che opera nel settore degli integratori e dei prodotti biologici, in difficoltà in seguito a qualche colpo di testa dell'ultimo amministratore delegato. Per portare a casa l'accordo, Gustani deve convincere i membri della famiglia Longo, proprietari da generazioni. C'è solo uno scoglio da superare: avere il parere favorevole di Elena, nipote delle quattro anziane azioniste. Elena non ha più nulla a che fare con la società, da quando il padre le ha preferito il figlio maschio come amministratore delegato. Ha voltato pagina e aperto un centro olistico nel quale le persone possono allontanarsi dal caos quotidiano e staccare finalmente la spina. Edoardo, abituato ad averla sempre vinta, non riesce a credere che Elena non voglia lasciarsi convincere dalle sue validissime ragioni. La sconfitta non fa parte del suo dna. Decide quindi di trascorrere qualche giorno nel centro di Elena. È sicuro di riuscire a farla ragionare sfruttando il suo grande fascino. Ma ci sono imprevisti che nemmeno un cinico e calcolatore uomo d'affari può immaginare...

La prima cosa che faccio, salutata la Maserati, è cercare dentro la mia giacca il pacchetto di sigarette a cui non riesco proprio a rinunciare. Sono perfettamente cosciente che questa roba uccida. Non devono scrivermelo con proclami più o meno catastrofisti su ogni lato del pacchetto. Ho un quoziente d’intelligenza sorprendentemente alto, e sì, so benissimo che fumare di certo non mi allungherà la vita.
Ma non lo farà nemmeno lo stress quotidiano a cui sono sottoposto, o l’aria insalubre che si respira in quasi ogni città degna di tale nome. Perciò, visto che sono già venuto a contatto con sufficienti cause di morte prematura, non vedo perché privarmi delle mie amate sigarette. Morirò, siamo d’accordo. Ma lo faranno anche tutti gli altri che insistono con il rompermi le scatole per via del fumo. Qualcuno, probabilmente, morirà persino prima di me. Perché è così che vanno le cose in genere. Storte e ingiuste.
Mica sono stato io a scrivere le regole del gioco...


I PROTAGONISTI

Edoardo Gustani, rampante golden boy della finanza milanese, a capo della VGP SGR.

Elena Longo, erede di una famiglia imprenditoriale alle prese con problemi di successione e difficoltà finanziarie.


«Ma è possibile che tu non abbia... non lo so, una famiglia, una moglie o anche solo banalmente una fidanzata del mese che possa prendersi cura di te?».
Io? Avere bisogno di qualcuno? Ma è matta?
Per fortuna, occupato come sono a ridere della sua domanda, riesco a resistere alla tentazione che avrei di allungare una mano e afferrarla per quella vita sottile che si ritrova. Non le farebbe male una bistecca ogni tanto, ovviamente al sangue. E magari anche una sigaretta a letto. Immagine che forse era meglio non evocare...
«A cosa stai pensando?», mi incalza guardinga.
«Alla mia fidanzata del mese che, spinta da grande sentimento, butta via le sigarette per il mio bene», la prendo in giro.
«Tu non hai una fidanzata del mese», afferma certa.
«No, ovvio. La semplice definizione di fidanzata è un tantino... come dire... claustrofobica».
«Cielo... sei ancora a questo punto. E lo dici pure con fierezza, come se ti aspettassi una medaglia per essere incapace di creare legami che vadano oltre il mero sfruttarsi».
«Non farti illusioni Elena, nessuno va oltre il mero sfruttarsi. Nemmeno quelli che fanno proclami di amore eterno. Si sfruttano. Reciprocamente. Fine».



I LUOGHI


Sono cresciuta a Milano e qui continuo ad abitare, perciò la decisione di ambientare la storia nella mia città ha chiare valenze affettive.

Il lato negativo è che questi edifici antichi, inseriti in una via semipedonale, non prevedono molti parcheggi. Non per tutti, almeno. Chi prima arriva, meglio alloggia, per la gioia dei neosocialisti di ogni dove, altra categoria molto in voga di questi tempi. Nemmeno Marx in persona avrebbe potuto prevedere una tale rinascita massiccia di certe idee, specie oltreoceano. Inutile a dirsi, io sono stato l’ultimo ad arrivare, tre anni fa. L’agente immobiliare che ci ha affittato l’ufficio ci ha rassicurato dicendo che uno dei condomini, l’attempata signora Fumagalli, che allora andava per l’ottantina e oggi ha superato senza problemi tale veneranda età, presto sarebbe stata costretta a dismettere la sua auto e avrebbe liberato il posto. Volente o nolente.
Ah ah, come no... Ogni mattina la sua Cinquecento scassata è lì in bella vista, a ricordarmi che la vecchietta non ha alcuna intenzione né di morire né di smettere di guidare. Qualcuno ha messo in giro la voce che i vecchi si deprimano e si ammalino con la revoca della patente e quindi nessuno più osa farlo. Non sia mai...
Il bel tempo deve aver convinto la signora Fumagalli a mettere il naso fuori di casa, perché la incrocio subito all’ingresso.
«Buongiorno», la saluto tutto allegro.
Lei mi lancia un’occhiataccia e mi scruta dubbiosa. «Buongiorno anche a lei, e no, non ho la minima intenzione di liberarmi della mia auto».
Ho detto che è anziana, non stupida.
«Sì, ma non ha sentito l’offerta di oggi: con quello che ricaverebbe dalla vendita del suo posto auto, potrebbe permettersi il taxi ogni giorno della sua vita», provo a tentarla.
«No, grazie, sarebbe del tutto controproducente per la mia salute. Lo sa qual è il segreto per vivere a lungo?», mi interroga.
«La gioia che deriva dal fregare il calcolo attuariale dell’, una volta superata la speranza di vita media?», ipotizzo serio. Mi pare una motivazione più che onorevole per raggiungere i cent’anni.
«Lei certe volte dice autentiche sciocchezze», mi riprende come si farebbe con uno scolaro tonto. «No, dottor Gustani, il segreto è camminare. Tutti i giorni, senza eccezioni».
«Appunto, lo dico per il suo bene: mi venda il posto macchina e vada pure avanti a camminare quanto desidera. Anche perché, senza offesa, non mi pare che la sua auto venga utilizzata così spesso...».
«Una volta al mese», asserisce, confermando i miei sospetti. «Ma no, non venderò comunque». Mi pare piuttosto soddisfatta di potermi dare questo dispiacere.
Altro che la camminata: è la cattiveria che tiene in vita certe persone. L’ho sempre saputo.
«Be’, se dovesse cambiare idea...».
«Ma non lo farò», afferma senza l’ombra di un’esitazione.
«...sa dove trovarmi. Le auguro una splendida giornata signora Fumagalli». E magari di inciampare e smettere di guidare una volta per tutte...
«Anche a lei».

Siamo giunti alla fine di questa puntata. Cosa ne pensate di questo romanzo? Lo avete già letto? Scrivetecelo nei commenti o sul nostro profilo Instagram @ilsalottodimaryefede in cui siamo sempre attive.

Alla prossima settimana!




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