Un divano per tre con Giulia Esse


Buon martedì lettori del Salotto,
come avrete notato nel post di ieri le rubriche si sono invertite: posteremo Spill the tea con le uscite della settimana ogni lunedì, invece Un divano per tre andrà online il martedì. Dopo avervi informato di questa novità, cominciamo subito con l'intervista di oggi. L'ospite di questa settimana è: Giulia Esse a cui diamo un caloroso benvenuto!

Giulia Esse

Ciao Giulia, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”. 
Ti va di raccontarci qualcosa di te?


Cosa ti ispira quando scrivi?

Lo studio. Mentre sono intenta a sottolineare paragrafi e paragrafi per la preparazione di esami e concorsi, c’è una parte di me che si distacca e crea quella parentesi capace di ispirarmi. In realtà, però, più che l’ispirazione, è una buona struttura ragionata che mi permette di scrivere. Avere uno schema – che pure finisco per stravolgere – mi aiuta moltissimo nel corso della prima stesura.


Quanta ricerca fai quando scrivi un romanzo?

Tantissima, non soltanto per i romanzi storici, ma anche per i fantasy. Amo essere il più realistica possibile. Spesso ho frequentato biblioteche di altre facoltà proprio per poter acquisire conoscenze che altrimenti non avrei potuto avere, perché internet non può fornire tutto, e se sono cose che non conosci, non è detto che si sappia distinguere sempre il vero dal falso.
Perciò, mi piace essere una scrittrice attiva. Direi quasi che la parte che preferisco è nella ricerca, spesso molte idee nascono proprio durante quei momenti.


Secondo te cosa rende grande una storia?

L’empatia. Quando riesco a empatizzare con un personaggio, quando riesco a sentirmi trasportata, considero quella storia una grande storia.


Il miglior consiglio che ti hanno mai dato.

Non rileggere subito la prima bozza e fai passare diverso tempo. E questo mi ha aiutata molto, perché ogni volta che rileggo ciò che ho appena scritto ho l’istinto di cancellare il file. Vorrei che fosse perfetto tutto e subito, ma è solo con una profonda revisione che si può migliorare la storia e per farlo si ha bisogno di lasciarla maturare.


Qual è la più grande sfida che hai dovuto affrontare nella tua carriera da scrittore?

Accettare le critiche sullo stile. Lo stile che mi apparteneva qualche anno fa non è lo stesso di oggi. Questo è normale, ogni scrittore si evolve nel corso del tempo, frutto anche dell’esperienza che si è fatta. Tuttavia, ritengo che lo stile sia un fattore personale e ho dovuto lottare per tenermelo stretto.


Quanto è importante leggere per uno scrittore? Quanto spesso leggi e che tipo di libri leggi?

Ritengo impossibile che un bravo scrittore non sia un buon lettore. Leggere è fondamentale, perché indirettamente è come studiare le varie tecniche di scrittura. Solo leggendo si può mettere a confronto diversi modi per scrivere una storia, per approfondire i personaggi, e perché no, anche evitare di riproporre ciò che non ci piace trovare in una lettura.
Leggo spesso la sera, ma soprattutto in treno. Leggo di tutto, preferisco il fantasy e i romanzi storici, ma se una trama mi affascina non ho problemi a spostarmi su altri generi!


Parlando della tua scrittura. Quali sfide ti ritrovi ad affrontare e come le superi?

Le eterne riscritture. Ci sono alcune storie che proprio non ne vogliono sapere di uscire già pronte per essere perfette. Soprattutto alcune, ci ho dovuto lavorare così tanto da stravolgere ogni cosa, da capo a piedi – tranne il tema centrale – e devo dire che questo è sempre una sfida.
Sì, la scrittura è per me un lavoro molto faticoso, appagante, certo, ma è una salita da affrontare.


Cos’hanno di te i tuoi personaggi? Ce n’è uno in cui ti riconosci di più?


A volte mi è capitato di scoprire solo dopo molto tempo di aver trasferito qualcosa di me ai miei personaggi, magari perché mi è stato fatto notare da chi mi conosce. Di solito tendo a creare personaggi molto diversi da me, anzi, direi quasi all’opposto – che presentano persino opinioni differenti dalle mie – perché mi piace esplorare situazioni nuove.
Il personaggio in cui mi riconosco di più appartiene a una storia inedita, uno scienziato che non ha assolutamente nulla di geniale e che deve imparare ad accettare se stesso e le capacità che possiede.


La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri.

Giulia Esse è nata a Velletri nel 1991, la città che ha dato i natali ad Augusto, di cui va fiera anche in virtù della recente laurea in Archeologia Classica conseguita a Roma La Sapienza.
Ha esordito nel 2019 con il romanzo storico ambientato nella Venezia di fine Settecento, L’amore al tempo della musica, edito dalla collana “Io me lo leggo”. È una delle vincitrici del concorso letterario Guerriere indetto da Le Mezzelane Casa Editrice, con il racconto fantasy orientale Senza Nome. Ha pubblicato di recente il primo volume di una trilogia fantasy orientale Cieli di sangue – Il cammino della rovina, in collaborazione con Chiara Saccuta, edito dalla Delos Digital.
CONTATTI AUTRICE:

L'appuntamento con l’autrice non si è ancora concluso, vi aspettiamo venerdì con l’approfondimento del suo romanzo “L’amore al tempo della musica”. Stay tuned!


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