oggi per la rubrica Un divano per tre abbiamo invitato un'autrice che abbiamo conosciuto da poco ma che ci faceva piacere intervistare. Siamo felici di avere con noi Giulia Rizzi, a cui diamo un caloroso benvenuto!
Giulia Rizzi
Ciao Giulia, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”.
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Inizialmente l’ho vista come l’unica strada possibile, un’alternativa al rassegnarmi a lasciare le mie storie nel cassetto dei sogni. Dopo un paio di esperienze più consapevoli con alcune case editrici mi rendo conto che la pubblicazione self non è solo un “ripiego”, anche se richiede tempo, inventiva e mille attenzioni. Senza dubbio comunque l’occasione di pubblicare con una casa editrice “seria” deve essere un’esperienza molto bella.
Quanto diresti che è importante il marketing come autore self? Hai qualche consiglio?
Purtroppo credo sia fondamentale, forse conta addirittura più della qualità del romanzo stesso, perché il modo in cui ci si “vende” è determinante. Un consiglio potrebbe essere lo stesso che impongo a fatica a me stessa: essere costanti. Anche se la questione principale, secondo me, è credere nella collaborazione leale tra autrici, blogger e lettrici. Non rischiamo di eliminare il lato bello dell’editoria ricorrendo a trucchetti e dispetti.
Come scegli il titolo e la cover del tuo romanzo?
La scelta del titolo mi manda in crisi almeno quanto la sinossi! Terminata la stesura del romanzo e l’editing, inizio a buttare giù qualche idea e a stressare amici e parenti finché arriva l’illuminazione. Per la cover è il contrario, ne vedo tantissime una più bella dell’altra e fatico a scegliere.
Come presenteresti la duologia Innamorarsi a Verona a chi non la conosce ancora?
Si tratta di due chick-lit, romanzi autoconclusivi e indipendenti. Sono commedie frizzanti, romantiche ma con un po’ di pepe, che hanno in comune Verona, la mia città. Rebecca e Celeste sono le due protagoniste, ragazze comuni che hanno il coraggio di sognare in grande.
Nel tuo ultimo romanzo “Non smettere di cercarmi” l’amicizia ha un ruolo importante, raccontaci di più su quest’aspetto.
È vero, l’amicizia gioca un ruolo fondamentale nel romanzo. Nella prima parte della storia nasce come un sentimento “semplice”, quasi spontaneo, tra ragazzini per poi svilupparsi pagina dopo pagina. Si trasformerà in legami indissolubili e leali, andrà in mille pezzi dopo tradimenti inaspettati o diventerà... altro! ;)
Cosa viene prima per te i personaggi o la storia?
Bella domanda! In genere nella mia testa arriva prima la storia, quindi fatico molto di più a creare i personaggi giusti per quel contesto. Senza di loro tutta la trama perderebbe di fascino.
Hai mai ricevuto una brutta recensione? Come l’hai affrontata?
Certo che sì. Ci rimango male, mi arrabbio e nego l’evidenza se mi fanno notare dei difetti nella storia XD. Quando torno lucida cerco di valutare obiettivamente la cosa, se ci sono degli appunti “utili” o dei consigli spendibili ne prendo nota, se si tratta di gusti personali cerco di farmene una ragione.
Hai nuovi progetti in mente? Ti va di anticiparci qualcosa?
Sta prendendo forma un altro romanzo rosa, anche se da tempo mi riprometto di pubblicare, editato e completo, il mio primo fantasy.
La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri.
Giulia Rizzi è un'appassionata lettrice e imbrattacarte per passione, con Non smettere di cercarmi ha abbandonato Verona e i toni frizzanti dei chick-lit per passare all'atmosfera del South Texas, con un romance contemporaneo che spera vi emozionerà.
Negli ultimi anni ha pubblicato Un amore firmato Louboutin e Book Lovers. Le vie dei sogni sono infinite, i romanzi autoconclusivi della serie “Innamorarsi a Verona”.
CONTATTI AUTRICE:
MAIL: rizzi.giulia@hotmail.it
L'appuntamento con l'autrice non si è ancora concluso, vi aspettiamo venerdì con l'approfondimento del suo romanzo “Non smettere di cercarmi”. Stay tuned!
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