[Un tè con le sorelle Brontë] L’amore al tempo della musica di Giulia Esse


Buon giovedì lettori del Salotto,
bentrovati in questa nuova rubrica Un tè con le sorelle Brontë, dedicata ai romanzi storici. Ad inaugurarla ci pensa Chiara con una nuova lettura, L’amore al tempo della musica di Giulia Esse, edito dalla casa editrice Io me lo leggo. Si tratta di un historical romance ambientato nella Venezia di fine Settecento, seguitela nella sua recensione per saperne di più.

Titolo: L’amore al tempo della musica
Autore: Giulia Esse
Editore: PubMe
Collana: Io me lo leggo
Genere: Historical romance
Finale: Autoconclusivo
Pagine: 299
Prezzo: 16,50 (Ebook 0,99)

TRAMA
Venezia 1797. Napoleone Bonaparte è ormai alle porte della Serenissima: dopo tanti colpi e sventure, presto la Repubblica cadrà. Insieme all’orgoglio della città deve piegarsi anche quello di Anna, giovane sposa costretta dai debiti del marito a trasferirsi nella casa dello zio di lui, Fosco Alvise Candiani, il più acclamato compositore di Venezia. Abbandonata in una casa ostile, strappata ai suoi affetti e a tutto ciò che conosceva, Anna si aggrappa all'unica cosa che le resta: il suo sogno di diventare violinista. Per farlo, è pronta ad assumere l’identità del marito, di cui nessuno ha più visto il volto fin da quando era ragazzo. Nei panni di un uomo, Anna trova la libertà che ha sempre bramato, ma rischia di perdere se stessa. E gli occhi severi di Fosco, l’uomo che sembra la sua perfetta antitesi, sono pronti a ricordarglielo in ogni momento. Echi di concerti, clangore di spade e pettegolezzi sussurrati corrono tra le rughe e le calli, ma tra i mille specchi di Venezia si cela la domanda più importante di tutte: è più giusto vivere secondo coscienza, o secondo reputazione?

Recensione

Anna e Lorenzo, novelli sposi, vivono a Vienna in una piccola mansarda in condizioni di povertà.
Costretti alla fuga a causa dei debiti di Lorenzo, i due trovano rifugio a Venezia presso lo zio di lui, Fosco Alvise Candiani, acclamato compositore.
Poco tempo dopo il loro arrivo, Lorenzo decide di arruolarsi nell’esercito napoleonico lasciando la moglie Anna sola in compagnia di Fosco.
Per ottenere la propria libertà e l’indipendenza, Anna decide di travestirsi da uomo e assumere l’identità del marito assente, riuscendo a diventare maestro di musica e violinista ma esponendosi a equivoci e pericoli...
«Io mi proteggerò da sola, signor Candiani. La mia vita da quando sono qui è cambiata e ho dovuto riacquistare una libertà che altrimenti non avrei ottenuto. Se per avere la libertà devo vestirmi da uomo, ebbene continuerò a farlo. Sarò moglie e sarò marito; sarò fede e sarò peccato; sarò verità e sarò menzogna; sarò donna e sarò uomo.»
Tra identità rubate e verità nascoste, la convivenza con Fosco prosegue e Anna si rende conto che forse lo zio di Lorenzo non è così malvagio come il nipote le aveva fatto credere e, inizia a nutrire per lui una forma di attaccamento. Sarà proprio Fosco a farle riscoprire la bellezza di essere donna.
«Voi anelate alla libertà e pensate di poterla trovare trasformandovi in ciò che non siete e non sarete mai. Prima imparerete a convivere con voi stessa e prima sarete libera, perché la libertà sta nel rispettare sempre il proprio essere, fino in fondo e contro qualunque avversità.»
Anna e Fosco, due caratteri così diversi eppure così vicini. Anna, dai grandi occhi verdi come la laguna è ferma e decisa, testarda e sognatrice. Fosco, occhi scuri e profondi, sguardo severo, è vanitoso e pieno di sé. Cosa nascerà dall’incontro di queste due anime? Quanto è difficile riuscire a essere se stessi, con i propri sogni, le proprie idee, i propri sentimenti?
È più importante ciò che credono gli altri o ciò che pensiamo di noi stessi?
«Coscienza e reputazione, maestro divergono. Io preferisco la coscienza e voi la reputazione» rispose Tommaso fra i denti prima di proseguire.
Il romanzo affronta le difficoltà di trovare la propria identità e di imparare a convivere con se stessi; ribadisce il valore della libertà e il coraggio delle proprie scelte in una società in cui predominano i pregiudizi e l’affettazione.
Nello stesso tempo ci suggerisce l’importanza dell’educazione che riceviamo: da un lato un padre che impedisce alla figlia di diventare ciò che desidera, dall’altro uno zio che obbliga il nipote a seguirlo nel suo mestiere, costringendolo a fuggire per assecondare il proprio cuore e i propri desideri.

L’altra grande protagonista del romanzo, insieme alla musica, è Venezia con i suoi chiaroscuri, i suoi riflessi e giochi di luce. Venezia che affascina e Venezia che muore, che si piega e cede al dominio napoleonico.
Le descrizioni di Venezia sono piccoli gioielli letterari, veri e propri esercizi di stile.
«L’acqua notturna catturava il cielo e le stelle. Nessuna città era come Venezia, la sua Venezia.»
La scrittura è arguta, il lessico ricercato, i dialoghi brillanti. La trama è avvincente e il finale vi sorprenderà. Consigliatissimo.



Voto: 5




[Copia Arc digitale ricevuta dall'editore]

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