Un divano per tre con Joey Elis


Buongiorno e buon martedì lettori del Salotto,
eccoci tornate con una nuova intervista per la rubrica Un divano per tre. Oggi a farci compagnia c'è Joey Elis, autrice di I segreti di Winter House, pubblicato da Dri Editore. Di questo historical romance ci ha già parlato Mary nella sua recensione che potete trovare qui, ma bando alle ciance cominciamo subito dando un caloroso benvenuto a Joey!

Joey Elis

Ciao Joey, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”. 
Ti va di raccontarci qualcosa di te?

Salve ragazze, sono felice di essere qui con voi, grazie di avermi invitata.


Questo è il tuo primo debutto, come ti senti a riguardo?

Anche se alcuni anni fa pubblicai un romanzo con un diverso pseudonimo, si tratta di un’esperienza che ho preferito accantonare. Dunque sono felice di considerare questa collaborazione con Dri Editore il mio vero debutto. Sono emozionata anche perché si tratta di un genere al quale non mi ero mai accostata. Pur amando molto i romance storici non mi reputavo in grado di scriverne uno ma un giorno decisi di tentare e quindi nacque “I segreti di Winter House”, romanzo che mi sta dando molta soddisfazione e che non mi aspettavo potesse piacere così tanto.


Hai sempre voluto essere uno scrittore? Cosa ti ha ispirato a scrivere per la prima volta?

Quando ero bambina e mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande non rispondevo mai il medico, la parrucchiera, la veterinaria. Non sapevo cosa ne sarebbe stato del mio futuro. Sapevo solo che le parole mi affascinavano e se leggevo tutto quello che mi capitava a tiro, una ragione doveva esserci.
Il sogno di diventare una scrittrice è sempre stato lì, solo che è stato necessario del tempo affinché assumesse contorni chiari. Adesso è la sola cosa che vorrei fare nella vita.
La prima volta che ho messo nero su bianco una storia era un periodo in cui avevo bisogno di un posto mio, nel quale nascondermi da tutto ciò che non mi piaceva del mondo fuori. Era un racconto di genere fantasy che ancora conservo con affetto. Il primo romanzo vero e proprio invece, circa dieci anni fa e si trattava sempre di un fantasy. Mi dissi che forse, potevo provare con la stesura di una storia più lunga.
Da allora non mi sono più fermata.


Hai un luogo preferito in cui scrivere?

Sì, nella mia camera, in totale silenzio, accanto alla finestra. Però se necessario scrivo ovunque, purché non ci sia caos intorno a me altrimenti non riesco a concentrarmi.


Come convinceresti qualcuno che odia il romance ad approcciarsi a questo nuovo genere?

Vi dirò, io non leggevo romance.
Poi ne ho acquistati alcuni di autrici che già amavo e grazie a questo ho imparato ad apprezzarli. Perciò consiglierei di partire con scrittori/scrittrici della cui penna ci si fida. Altrimenti, leggere la prima pagina. Qualche volta faccio anche così. Se quella mi piace, allora mi lancio nella lettura.


Perché hai scelto uno pseudonimo? Pensi che sia più efficace? Come hai fatto a sceglierlo?

Ho scelto uno pseudonimo perché sono una persona patologicamente timida.
Infatti nessuno dei miei parenti ha mai letto nulla di mio e ben pochi sanno che scrivo. Riesco a esprimermi meglio se so che nessuno può associare quelle storie a me. Apparire non mi interessa, l’importante per me è scrivere ciò che vorrei leggere e trasmettere qualcosa ai lettori. Sapere che qualcuno ha acquistato il mio libro e magari ha speso anche del tempo per mandarmi un messaggio e dirmi che gli è piaciuto, è per me la soddisfazione più grande.
Inoltre penso che possa funzionare esattamente come un nome reale.
Per quanto riguarda questo pseudonimo in particolare, Joey è il mio nomignolo da moltissimi anni mentre Elis è il nome del primo personaggio maschile nato dalla mia fantasia perciò gli sono affezionata. 


Un autore che è fonte di ispirazione per te.

Carlos Ruiz Zafòn. Quando ho acquistato L’ombra del vento, ormai quasi quindici anni fa, restai totalmente affascinata dalla sua capacità di fondere storie nelle storie e caratterizzare i personaggi in maniera così reale. La sua prosa è un’infilata di perle, parole lisce e apparentemente semplici ma che catturano senza possibilità di fuga.


William ed Elizabeth sono due personaggi un po’ fuori dagli schemi per i dettami dell’epoca. Cosa ti ha spinto a scrivere la loro storia in chiave un po’ più moderna? (ove per moderna intendiamo le “scappatelle” di Elizabeth risapute da tutti, e il modo di pensare dei personaggi).

Hanno deciso tutto loro.
Nel senso, io iniziai con l’idea di creare una storia un po' fuori dagli schemi. Non il solito historical romance, per quanto possibile, ovvio. Senza eccedere troppo. Così ecco nascere le loro scappatelle.
Ma comunque se non lasciavo loro campo libero, non avrebbero più collaborato.


Hai nuovi progetti in mente? Ti va di anticiparci qualcosa?

Ho diverse idee. Attualmente sto scrivendo un altro romance storico per il quale la documentazione è fondamentale, essendo uno spaccato di vita un po’ complesso. Mi piacciono le sfide però, altrimenti mi annoio. Per il momento vorrei restare su questo genere, in futuro sarebbe bello spaziare. Non scriverò mai gialli o fantascienza però, perché sono generi che non mi attirano molto.


La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri.

Joey Elis ha sempre amato il profumo delle librerie. Vive con la sua famiglia in una piccola città. Ama scrivere all’alba quando la casa è silenziosa ed è una grande appassionata di biscotti e serie tv. L’autunno è la sua stagione preferita. Da bambina leggeva qualsiasi cosa le capitasse a tiro, a scuola scriveva temi chilometrici e spendeva tutta la paghetta in romanzi. Le piacerebbe possedere una piccola biblioteca e un giardino pieno di fiori, nei quali rifugiarsi in compagnia dei suoi sogni di carta e inchiostro.
CONTATTI AUTRICE:
Facebook: Joey Elis

L'appuntamento con l’autrice non si è ancora concluso, vi aspettiamo venerdì con l’approfondimento del suo romanzo “I segreti di Winter House”. Stay tuned!


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