Un divano per tre con Eveline Durand


Buongiorno lettori,
bentornati in una nuova puntata di Un divano per tre. Oggi abbiamo chiesto di farci compagnia a un'autrice che conosciamo benissimo poichè è anche una cara amica. Siamo felici di ospitare Eveline Durand e non vediamo l'ora di farvi conoscere meglio il suo mondo e i suoi libri! 
Siete pronti a scoprire qualcosa su di lei? Leggete la nostra intervista!

Eveline Durand

Ciao Eveline, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”. 
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Ciao, e grazie per l'invito!

Hai sempre voluto essere una scrittrice? Cosa ti ha ispirata a scrivere per la prima volta?

La risposta è sì. Sono stata fortunata, perché rientro nella categoria di quelle persone che trovano la propria vocazione fin dall'infanzia. Ho sempre avuto molta fantasia, la scrittura per me era come un compagno che non ti lascia mai da solo. Ho iniziato scrivendo poesie a nove anni, il mio primo racconto (alla Goonies) è venuto fuori a undici… e poi non ho più smesso! Mia madre leggeva molto, è stata lei a contagiarmi.


Perché hai scelto uno pseudonimo? Come hai fatto a sceglierlo?

Lo pseudonimo è stata una piccola conquista, perché nel mio gruppo di nerd e cosplayer tutti avevano un soprannome e io no. A parte questo, ho scelto Eveline perché era il mio cartone animato preferito e Durand perché è il cognome di un mio personaggio, che ancora nessuno conosce (ma presto arriverà!). Grazie al mio nome d'arte posso scrivere di tutto, spogliarmi della mia identità e di quei vincoli che a volte ci tengono a freno. 

Quanto ti sei divertita a scrivere la Too much series?

Con la Too Much è stato un banco di prova bellissimo. Amo le commedie romantiche americane e sognavo di crearne di mie, anche se temevo di fallire, perché l'ironia è un qualcosa d'innato e non sai subito se sarai in grado di usarla o no. A quanto pare, sono stata abbastanza buffona da mettere insieme amore, peperoncino e tante risate.


Ti va di illustrarci un po’ il mondo dello steampunk?

Parlerei per ore di steampunk! Sto stressando anche i miei colleghi per portarli nel lato scuro a rotelle e vapore, e credo che presto qualcuno cederà.
Intanto potrei dire che lo steampunk è un'ambientazione, non un genere. Infatti, possiamo scrivere un giallo, un romance, una storia di paura… qualsiasi avventura può essere raccontata nelle tinte che colorano questo mondo rugginoso e a volte oscuro. Chi subisce il fascino dei romanzi storici, dell'epoca vittoriana e di elementi fantascientifici, non può ignorare la bellezza di questo stile.


Come descriveresti il tuo romanzo Collezione privata?

Domanda difficile! Almeno se non volete un papiro di venti pagine! Sono molto legata a questo romanzo, la cui stesura risale a nove anni fa. Collezione privata è una storia d'amore di altri tempi, come un antico romanzo ricco di avventura, orgoglio e seconde occasioni. Il viaggio dell'eroe che contraddistingue questo genere lo compie Julian, che si ritrova suo malgrado alla ricerca di se stesso. Grazie ai sentimenti per Stila, squarcia il velo che aveva sugli occhi e inizia un percorso di rinascita.
Oltre a questo, ci sono creature mostruose, celle criogeniche, braccia meccaniche, morti misteriose (omicidi?) e viaggi a spasso nella penisola del Newshire.


Scrivi diversi generi: ce n’è uno che prediligi particolarmente?

Il genere fantascientifico e paranormale, se è collocato in un universo steampunk, anche meglio!


La perfezione non esiste ma qual è il personaggio di cui sei più soddisfatta?

Proprio Julian. Ho sofferto con lui, ho vissuto le sue prese di coscienza e la sua disperazione, soprattutto quando si è sentito un mostro senza cuore. Ho costruito il mio Frankenstein e gli ho fatto ritrovare un'anima.


Quali sono i tuoi prossimi progetti? Puoi condividere qualcosa con noi?

È in arrivo il seguito di Collezione Privata. Anche se il romanzo è autoconclusivo, mi sono messa in gioco di nuovo, perché avevo troppe cose da raccontare, troppi personaggi che fremevano per dire la sua. Anima di Stagno è in corso di editing, ma sono già molto soddisfatta del risultato. È qualcosa di nuovo, rispetto al primo, e so che sorprenderà positivamente anche chi ha amato Collezione Privata. L'unico ingrediente che non manca è la storia d'amore, ma stavolta la protagonista sarà Delia Johanson, la sorella di Julian.


La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri, insieme a un grande in bocca al lupo per i tuoi romanzi!

Grazie a voi per le vostre domande e complimenti per il blog!


È originaria di Madrid ma vive da trent'anni nella sua bella Toscana. Eveline scopre già alle elementari che vuole diventare una scrittrice e il suo diventa un chiodo fisso. Come prova che "chi la dura la vince", diventa parte della famiglia Delrai Edizioni nel 2017 e inizia a sentirsi una scrittrice per davvero. Ha pubblicato la serie di romanzi rosa Too Much, ma ama spaziare con tutti i generi, come nell'universo steampunk creato da Collezione Privata.

Facebook: Eveline Durand autrice
Instagram: @eveline_durand

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