Un divano per tre con Alice Chimera


Buongiorno lettori,
per quest'ultimo martedì del mese di Luglio, la nostra rubrica Un divano per tre vi propone una nuova intervista. Sul nostro salotto siamo liete di accogliere Alice Chimera, un'autrice che tramite i suoi libri ci fa riflettere su alcune domande importanti della vita e che sta per tornare con un nuovo romanzo edito Segreti in giallo edizioni. Siete pronti per leggere cosa ci ha raccontato?

ALICE CHIMERA

Ciao Alice, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”. 
Ti va di raccontarci qualcosa di te?


Quando è nata la tua passione per il genere fantasy?

È nata con Tolkien, leggendo il libro che andava più di moda quando avevo sedici anni, volevo affrontare la dislessia con e, il caso ha voluto che fosse una trilogia lunghissima. Da allora il fantasy non ha più abbandonato la mia libreria.


Cosa non manca nei tuoi romanzi? C’è qualche elemento caratterizzante che ti va di approfondire?

Ciò che accomuna le mie storie è la scelta di dare spazio a storie difficili, affrontare temi duri che non si trovano solitamente nei fantasy, come la depressione e le ossessioni maniacali. Inoltre non mi piace regalare il lieto fine, anzi, se posso faccio soffrire i miei personaggi.


Sta per uscire il tuo nuovo romanzo Il giorno dopo il lieto fine. Un’idea molto originale, quella di raccontare un finale diverso delle fiabe che tutti conosciamo. Cosa dobbiamo aspettarci da questo tuo scritto?

Non so mai come parlare di questi racconti. La loro stesura è stato un viaggio molto importante per me, eppure riuscire a far capire in poche parole quello che è contenuto in queste pagine è una vera sfida. Ho cercato dei finali difficili da digerire, Cenerentola per esempio è uno dei più violenti che abbia mai scritto, ma dovevo far passare un messaggio chiaro, le donne non sono principesse, sono fautrici del loro destino, l’unico modo per avere un finale felice è cercarlo e non soccombere al mondo.


Sei il tipo di autrice che crea legami con i propri lettori? In che modo?

Negli anni ho stretto dei bellissimi rapporti con i miei lettori, molti ho avuto la fortuna di incontrarli a presentazioni o fiere del libro, altri sono più legati alla sfera digitale. Non sono tantissimi e nonostante io mi chiuda spesso nel mio mondo per scrivere, loro ci sono sempre quando esco dal mio antro oscuro. La più recente è una ragazza con disabilità visive, ascolta i miei testi grazie ad Alexa, segue anche il mio blog, e non mi risparmia critiche sui miei testi, mi piace che ci siano lettori che cercano di aiutarmi a migliorare e lei non si risparmia in questo.


Il tuo precedente romanzo, Delicato è l’equilibrio, sembra avere molti significati nascosti. Cosa rappresenta per te l’equilibrio?

Dopo diversi anni di fortune e sfortune sono arrivata a convincermi che per ogni sorriso che la vita mi regala, spesso ci sono delle lacrime in agguato a riequilibrare il tutto. Questo libro si fonda proprio su questo mio pensiero; è stata una delle stesure più lunghe e anche più sfortunate. Alcuni la amano altri non hanno voluto leggerla perché c’è una storia d’amore. Al di là di tutto, volevo raccontare un mondo in cui questa mia visione dettasse davvero le regole della vita del mondo all’insaputa di tutti.


Un libro che in qualche modo ti ha cambiato la vita e perché.

Il primo è stato certamente Il signore degli Anelli, ma quello che mi ha aperto gli occhi sulla vita è stato Il conte di Montecristo è stata una tra le mie primissime letture non fantasy e che avevo scelto per affrontare la dislessia. Dumas mi ha fatto capire che potevo leggere, non solo storie fantastiche, ma ero in grado di affrontare i classici; ho iniziato a non aver paura della parola scritta in ogni sua forma, leggo senza problemi narrativa, storici e saggi. Oggi grazie a questo libro ho una casa che è sommersa di libri. Mi piace scrivere ma anche leggere e non avere limiti.


C’è qualche nuovo progetto a cui stai lavorando o lavorerai? Ti va di anticipare qualcosa ai tuoi lettori?

Ho due progetti in stesura, una raccolta di racconti tutti a tema horror con componenti fantasy e un romanzo che ho iniziato a scrivere in quarantena, ambientato in un cimitero. Quest’ultimo è un lavoro che mi ha richiesto quattro anni di ricerche prima che fossi pronta a metterlo su carta. È quasi pronta la prima stesura, ma anche se è praticamente finito sento che ci vorrà ancora molto prima che sia pronto per cercare un editore.


La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri, insieme a un grande in bocca al lupo per i tuoi romanzi!


Alice Chimera, nata a Brescia nel 1986, vive nella provincia monzese. Ha iniziato a leggere e scrivere per affrontare la sua dislessia quando aveva sedici anni, ora non può fare a meno di libri e fogli bianchi su cui dare forma alle sue storie. Lavora a tempo pieno, scrive nella pausa pranzo e nelle notti che passa insonni, cerca l’ispirazione camminando per i cimiteri o le gallerie dei musei. Si dedica anche al suo blog “I libri della Chimera” in cui racconta le sue letture e la sua visione del mondo letterario. Ha esordito nel 2016 con la raccolta di racconti horror “Infelici e Scontenti”. Nel 2019 ha pubblicato “Delicato è l'equilibrio” edito La Ponga Edizioni..

Instagram: @alicechimera

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