Buongiorno lettori,
siamo tornati con la rubrica Un divano per tre, questo significa che è pronta per voi una nuova intervista! Oggi sul nostro salotto ospitiamo un'autrice che ha esordito nel panorama editoriale da pochissimo: lei è Valentina Vanzini, con cui siamo state felici di fare quattro chiacchiere. Bando alle ciance, vi lasciamo alla sua intervista e le diamo il benvenuto!
VALENTINA VANZINI
Ciao Valentina, siamo davvero felici di ospitarti oggi a “Un divano per tre”.
Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Stavi per pubblicare in self e poi è arrivata la collaborazione con la Newton. Raccontaci com’è andata e cos’hai provato.
Il messaggio della Newton Compton è arrivato un po’ a sorpresa e, devo ammetterlo, non me l’aspettavo proprio. Mia suocera è un mostro stava per uscire in self ed era già in pre-order quando il destino ha deciso diversamente… e non potrei esserne più felice!
La trama del libro ricorda il film “Quel mostro di suocera” ma è ancora più originale e divertente. Come ti è venuta in mente?
L’idea mi è venuta, come spesso accade, nel modo più assurdo. Io sono incapace in cucina. Nonostante ci metta tutto l’impegno mi escono fuori dei piatti a dir poco indecenti (l’ultimo caso sono delle polpette di ceci adatte per fare muretti a secco!). Mentre tagliavo le zucchine per preparare l’ennesimo piatto flop mi sono ritrovata a pensare a tutte quelle donne che vivono il continuo confronto con i “piatti della mamma”. La lasagna, l’arrosto e tutte quelle bontà che ogni suocera prepara in modo eccellente e che tu invece non riesci proprio a replicare, con tanto di annotazione del compagno di turno. Dalla cucina è partito tutto. Mi sono immaginata Donna Rosaria in cucina e ho “condito” il personaggio con episodi raccontati da amiche e conoscenti.
Parlando della scrittura: com’è nata questa passione?
Per me la scrittura è sempre stata un rifugio sicuro, così come la lettura. Ho sempre scritto, soprattutto nei momenti più complicati della mia vita. Di fronte a un amore finito, a una delusione, persino alla quarantena, la scrittura è stata uno scudo e una consolazione.
Straordinario. Era quello che sognavo da sempre. Osservare la storia da un’altra ottica mi ha aiutato a cogliere aspetti che non avevo notato, a correggere il tiro e ad arricchirmi come persona e autrice. A questo si unisce il fatto di aver lavorato con una persona brillante e che mi ha insegnato tanto.
Com’è stato lavorare al tuo romanzo con un editor professionista?
Straordinario. Era quello che sognavo da sempre. Osservare la storia da un’altra ottica mi ha aiutato a cogliere aspetti che non avevo notato, a correggere il tiro e ad arricchirmi come persona e autrice. A questo si unisce il fatto di aver lavorato con una persona brillante e che mi ha insegnato tanto.
Un consiglio a tutte quelle che hanno un mostro come suocera?
Combattete, come ha fatto Lexie. E non mollate mai. Le difficoltà capitano, ma è importante saperle affrontare e reagire. Questo vale sempre.
Cosa porterai con te di questa nuova avventura?
L’affetto di chi ha letto Mia suocera è un mostro, una nuova consapevolezza riguardo il mondo della scrittura e la voglia di raccontare nuove storie.
Come mai hai deciso di ambientare parte del romanzo proprio in Sicilia?
Perché amo in modo viscerale la Sicilia. Pachino (e Marzamemi) sono i miei posti del cuore. Quelli dove mangio, scrivo, prendo il sole e guardo il mare: come non amarli?
Hai qualche nuovo progetto in cantiere? Ti va di anticiparci qualcosa?
Ho diversi progetti in cantiere, ma per scaramanzia ora preferisco non anticipare nulla. Vedremo cosa accadrà :)
La nostra intervista finisce qui! Ti ringraziamo per aver partecipato e ti auguriamo buona fortuna per i tuoi progetti futuri, insieme a un grande in bocca al lupo per i tuoi romanzi!
Grazie a voi!
Grazie a voi!
Facebook: Valentina Vanzini
Instagram: @valentinavanz
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