Tea, cookies &... White colors - Tutti i colori del bianco


Buongiorno lettori e buon venerdì,
è arrivato il momento di conoscere l'ultimo romanzo di Eveline Durand (trovate la sua intervista qui), edito da Delrai Edizioni. White colors - Tutti i colori del bianco è un contemporary romance che siamo sicure vi emozionerà e vi farà riflettere. Ma andiamo a scoprirlo più nei dettagli, venite con noi!

IL ROMANZO - A tu per tu con Eveline Durand

L'idea iniziale ruotava intorno al personaggio maschile, un nerd che viveva di videogiochi e si rifugiava nel suo antro da scapolo. Da tempo mi intrigavano i personaggi affetti da albinismo, infatti, avevo letto delle storie di cronaca che affrontavano le discriminazioni che subiscono le persone affette da questa sindrome. Non significa che ogni persona che si rifugia nel mondo online abbia per forza dei traumi, ma in questo caso, anche Lorena, che sembra così solare e pensa ai progetti futuri, ha dei demoni da affrontare. Credo che tutti ne abbiamo, chi più piccoli, chi più spaventosi. Volevo unire queste due persone così sfuggenti, insicure e sospettose, e dare loro una scossa con la forza dell'amore.

Titolo: White colors - Tutti i colori del bianco
Autore: Eveline Durand
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Contemporary romance
Pagine: 240
Prezzo: (Ebook 2,99)

TRAMA
Alex, ingegnere informatico, vanta una carriera in ascesa e la libertà che ogni trentenne vorrebbe avere. Non ama stare in mezzo alla gente.
Lorena, studentessa, lavora duramente per costruirsi un futuro. L’egoismo dei genitori l’ha spinta a crescere in fretta.
Alex è albino.
Lorena soffre di sindrome di abbandono.
Ma quando sei online puoi diventare chiunque e lasciarti alle spalle ogni complesso.
Sulla piattaforma virtuale, Lorena non è più una ragazza insicura e Alex può sfuggire agli sguardi della gente che sussulta di fronte al suo aspetto insolito. E proprio su The Chariot, il gioco online dove s'incontrano milioni di utenti, i due iniziano a frequentarsi.
Entrambi sono pieni di dubbi.
Vivono nella stessa città, allora perché lui non vuole incontrarla?
E lei è davvero diversa dalle altre, oppure si farà condizionare dal suo aspetto e dalle patologie che si porta dietro?
Continuare la loro storia in quel mondo sicuro, ma artificiale, diventa impossibile.
Vogliono vedersi, toccarsi e imparare a fidarsi di qualcuno, anche se la paura è grande.
Troveranno il coraggio di essere se stessi, in una società che si finge aperta e solidale, ma rifiuta il diverso?

Prima che potessi rimproverarmi mentalmente di qualcosa, l’interfaccia di un utente di mia conoscenza entrò nel gioco.
Nickname: Miwako. Tipico nome da giocatrice appassionata di manga, chiaro riferimento al Giappone e armatura da sexy cyber samurai. Nonostante fosse una guerriera di modeste proporzioni, in battaglia contro i goblin di luce era una forza della natura. Anche lei abitava nel litorale versiliese; un caso non troppo eccezionale, visto il numero di utenti e la popolarità del gioco. Dalla scorsa primavera ci eravamo collegati insieme parecchie volte, trovando una sintonia in battaglia che automaticamente ci spingeva ad aiutarci, quando capitavamo nello stesso livello.
Miwako.
La cosa che mi faceva sorridere era pensare alle tante possibilità che offriva un nickname. Forse, dietro quel personaggio dalle fattezze femminili si nascondeva un barbuto motociclista che cercava una via di fuga dal quotidiano.
Per questo non allacciavo mai rapporti troppo amichevoli con gli altri giocatori; solo battute, suggerimenti o soffiate per trovare Easter eggs.

I PROTAGONISTI

Alex Vallieri: ingegnere trentenne con una carriera in ascesa. Vive da solo ed è un perfezionista. Non ama le interazioni sociali e il fatto che soffra di albinismo non lo aiuta. L'esposizione al sole può essere dannosa per la sua pelle e ha una patologia degenerativa agli occhi. Guida la moto ed è un gamer di giochi online.

Lorena Bassetti: studentessa, diciannove anni. Carina e spigliata, la sua altezza la fa sentire goffa, ma non se la prende troppo. Vive e lavora nel B&B di due amiche, è figlia di genitori separati e la sua indipendenza è tutto. Soffre anche lei di una sindrome, che tenta di nascondere e affrontare, con scarsi risultati. Ama giocare a The Chariot, il gioco online più famoso della rete.

Mi ero forse arresa? Stavo scendendo dalle montagne russe di quella pseudo relazione?
«Sei ingiusta a parlarmi così» si difese lui, intuendo di perdere terreno. «Sai che per me sei importante.»
Altra frase-salvagente.
«Oh, sì… Tanto che stanotte avresti fatto un’ora di strada, perché, parole tue, non ce la facevi proprio a stare senza di me.»
«Per favore…»
«Solo che adesso è giorno, vero ingegnere Vallieri? La chat è spenta e si ritorna alla vita reale.»
Fu una secchiata di acqua fredda, per entrambi.
Io compresi che era giunto il momento di fare una scelta.
Lui, allibito, non ci pensò neppure un attimo a dimostrarmi quanto lo avessi ferito.
«Non pensi davvero queste stronzate, vero? Sei solo arrabbiata.»
«Sì, lo sono! E adesso ti faccio vedere cosa può fare una ragazza fuori di sé.»
Senza dargli modo di protestare, chiusi la chiamata e mi alzai in piedi con slancio. Forse troppo… ma non feci caso alla testa che girava, al cuore impazzito e al sudore improvviso sulle tempie.
Ci stavamo comportando come due sciocchi immaturi. La nostra storia non poteva andare avanti tra telefonate bollenti, messaggi e dispetti!
Riordinando i pensieri afferrai la maniglia del trolley, non prima di mettere in modalità silenziosa il mio cellulare, che già stava impazzendo.
La scritta col suo nome lampeggiava senza sosta, come da copione.
Alex, Alex. Perché mi costringi a fare questo?



I LUOGHI 

Ho voluto giocare in casa con questo romanzo, cosa che desideravo fare da tempo. Quella di White Colors è la mia bella Versilia, soprattutto Viareggio, con le sue spiagge, la movida della darsena e la piazza degli autobus. È la città dove ho studiato alle superiori ed è stato bellissimo descrivere e ripercorrere quei luoghi, insieme ad Alex e Lorena.

E poi mi piaceva tutto di lui.
Come sorrideva.
Il sapore dei suoi baci.
Il temperamento ostinato.
La mappa imperfetta dei suoi pensieri.
Le spalle ampie.
Lo sguardo.
Oh, quegli occhi…
Mi guardavano dal basso, socchiusi tra le ciglia color perla, infuocati come le mani che adesso mi trattenevano per la vita senza alcuna delicatezza, per non farmi scendere più giù.


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A domani con la rubrica di Paola: La mensola dei fumetti!




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